Speciale extraprofitti banche: sui mercati il dubbio è una certezza!
Ben ritrovati su “portafoglio da viaggio”, lo speciale di oggi sarà dedicato alla recente proposta di tassa sugli extraprofitti delle banche italiane. Premessa importante: non ci occuperemo di giudicare la proposta, a noi interessa parlare di educazione finanziaria. Cercheremo, dunque, di capire come e perché il mercato ha reagito alla notizia. Capire, come abbiamo già detto nei precedenti episodi, ci aiuterà a gestire meglio i nostri risparmi. Non possiamo però partire senza sapere almeno di cosa stiamo parlando: la proposta è di tassare una parte dei maggiori guadagni che le banche hanno ottenuto grazie all’aumento dei tassi di interesse. Lo avevamo già raccontato nei precedenti episodi: in generale quando i tassi salgono, le banche riescono a guadagnare di più. Da qui l’idea di tassare una percentuale di quei guadagni. Ricordate quando parlavamo di tassazione e dell’importanza di pagare il più tardi possibile le nostre tasse, magari compensando minusvalenze e plusvalenze? Ecco, come dicevamo in quell’episodio, pagare subito una tassa non solo ci fa guadagnare meno, ma ci impedisce di investire quella parte (finita in tasse) in futuro.
Chiarito di cosa parliamo, partiamo, come sempre, da un esempio. È tempo di vacanze e ci ritroviamo in un sentiero di montagna. Clima fresco, bel tempo, ideale per il nostro percorso. Tutto ci sembra chiaro sulla mappa, fino a quando non raggiungiamo un bivio. Le indicazioni sugli alberi non sono ben visibili, la mappa ci indica di salire ma non ci dice da quale delle due strade. Ecco, in questi momenti anche nel relax della nostra vacanza, siamo presi da un po’ di agitazione. Lo stesso accade sui mercati e per un semplice motivo: l’incertezza. Ogni volta che una qualsiasi notizia crea incertezza, i mercati reagiscono con agitazione, cioè aumenta la volatilità o più semplicemente, come abbiamo già raccontato, la variazione dei prezzi dei nostri titoli.
Qualcuno si starà chiedendo: ma cosa significa incertezza sui mercati? Durante il nostro viaggio abbiamo imparato che prima di acquistare una azione, dobbiamo capire se la nostra società che produce cioccolata sarà in grado in futuro di venderne tanta e ad un prezzo maggiore dei costi per produrla. Ci siamo anche detti che questo significa fare una valutazione di quella società e che si tratta di un momento importante, non così facile da gestire. Sui mercati queste analisi sono prodotte ogni giorno e, maggiori sono i dati a disposizione, più precise saranno le valutazioni sulla nostra società che produce cioccolata. Questo fino a quando una nuova notizia non genera incertezza, non crea cioè il dubbio che tutte le valutazioni fatte fino ad allora possano non valere più per il futuro. Ricordate il nostro sentiero? Tutto scorreva al meglio, ma all’improvviso un bivio poco chiaro non ci ha fatto capire in che direzione proseguire.
Di solito la prima reazione a una notizia negativa è una discesa dei prezzi delle azioni. Se non sappiamo in che direzione andare al nostro bivio, la paura è quella di perdersi. Sui mercati la paura di perdere la strada si traduce nella vendita delle azioni. Preferisco non avere nel mio portafoglio un titolo che forse può valere meno di quanto credevo. Ma quanto meno? Torniamo al nostro esempio. Controllando la mappa possiamo riuscire ad avere un’idea di quanta strada ancora dobbiamo percorrere prima di raggiungere un punto che ci faccia capire che siamo sulla strada giusta. Lo stesso accade sui mercati. Sulla base delle informazioni a disposizione, chi analizza i titoli ha provato a capire quanto potesse essere il valore di quella tassazione. Sono iniziate così le vendite a prezzi sempre più bassi. Fino a quando? Fino ad intuire di essere di nuovo sulla strada giusta, cioè fino ad un prezzo che tenesse conto della notizia di questa tassazione.
È questa una fase complessa perché le valutazioni, come abbiamo detto, non sono facili. L’agitazione per il non sapere cosa fare, poi, spinge a continuare a vendere. Vi ricordate quando abbiamo parlato di obbligazioni? Se non valuto bene la scadenza e vendo prima, rischio di farlo ad un prezzo più basso. Con le azioni questo accade ogni giorno perché le informazioni da considerare sono tante. Per questo ci siamo detti che chi compra azioni non deve ragionare su periodi così brevi, troppo difficile prevedere cosa succederà per ogni notizia.
Proseguiamo ancora sul nostro sentiero. Mentre proviamo a capire se la strada sia giusta o meno, incontriamo una persona che per abbigliamento ed attrezzatura ha tutta l’aria di conoscere bene quella montagna. Proviamo a farci consigliare da lui per capire se abbiamo preso la scelta corretta.
Ma cosa c’entra tutto questo con i mercati? In una parola sola: credibilità. Ogni volta che una nuova notizia arriva sui mercati, si cerca di capire se sia credibile, cioè se sia vera e soprattutto se davvero può condizionare il prezzo delle nostre azioni. È successo anche in questo caso. Dopo qualche ora, con qualche informazione in più, si è capito che la tassazione rischiava di essere troppo alta. Quella notizia era poco credibile perché avrebbe avuto delle conseguenze troppo gravi per l’intero sistema. E la conferma si è avuta nella stessa giornata quando si è iniziato a parlare di nuove cifre (più basse) per la tassazione dei profitti delle banche. Risultato? Il giorno dopo i prezzi sono saliti, recuperando parte delle perdite.
Qualcuno starà pensando: perché solo una parte? Per due motivi. Il primo è che la nuova tassazione (modificata) è ritenuta credibile. Per il mercato è molto probabile che sarà introdotta e di conseguenza inciderà sui prezzi. Il secondo è legato all’incertezza di cui parlavamo prima. Mentre proseguiamo sul nostro sentiero, senza volerlo, guarderemo più volte la mappa anche se siamo convinti di essere sulla strada giusta. Quel bivio ha condizionato la nostra passeggiata e per un po’ cambierà i nostri comportamenti. Lo stesso accade sui mercati: se una tassazione è stata introdotta oggi, posso aspettarmi che sia riproposta ancora. Il dubbio mi porta ad essere più attento e, di solito, terrà i prezzi un po’ più bassi.
Come gestire queste situazioni? Semplice, utilizzando gli strumenti che abbiamo inserito nel nostro zaino durante il viaggio. Prima di tutto rispettando il nostro orizzonte temporale. Quello che accade ci deve aiutare a ragionare e capire, ma sapere di aver investito per un tempo abbastanza lungo ci aiuterà a gestire anche questi momenti. E magari ci permetterà di approfittarne comprando a prezzi più bassi. Poi, dobbiamo ricordarci della diversificazione. Il nostro portafoglio deve avere tanti strumenti diversi, cioè che si comportano in modo diverso sui mercati, affinché i movimenti si compensino tra loro senza far scendere troppo il valore totale del nostro portafoglio. E ultimo, ma non ultimo, il rischio. Quando acquistiamo uno strumento dobbiamo sempre ricordarci che ogni guadagno è legato ad un rischio. Se acquistiamo azioni sappiamo già che per poter raggiungere risultati migliori, dovremo sopportare un rischio, di solito, più alto.
Se saremo bravi a rispettare le semplici regole viste durante il nostro viaggio, anche il bivio più strano del nostro sentiero ci farà meno paura e potremo goderci la nostra meritata vacanza.