Sesta tappa: il lunapark della tassazione
Come promesso, l’episodio di oggi sarà dedicato alla tassazione. Ma di cosa stiamo parlando? Ogni volta che con i nostri investimenti otteniamo un guadagno, su quell’importo (in finanza chiamato plusvalenza) dobbiamo pagare delle tasse. Come calcolarle lo capiremo insieme tra poco. Prima di continuare con il viaggio, però, dobbiamo inserire un nuovo strumento nel nostro zaino. Lo faremo, come sempre, partendo da un esempio. Immaginate di aver piantato nel vostro giardino un albero di mandorlo, di averlo curato ed innaffiato fino a farlo diventare abbastanza grande da iniziare a produrre delle mandorle. Per il solo fatto di averlo in giardino, ora, vi godrete una splendida fioritura e ogni anno raccoglierete anche i suoi frutti. Ecco, in finanza i guadagni che otteniamo solo perché possediamo uno strumento sono chiamati reddito da capitale. Nei precedenti episodi abbiamo parlato delle cedole delle obbligazioni e dei dividendi delle azioni: cedole e dividendi sono proprio i nostri frutti, quindi un reddito da capitale.
Quando abbiamo parlato delle azioni, poi, ci siamo detti che se compriamo un auto e la teniamo così bene da trasformarla in un auto da collezione, riusciremo a venderla ad un prezzo più alto. Ecco, quando compriamo ad un prezzo e vendiamo ad un prezzo più alto, la differenza in più, cioè il nostro guadagno, è chiamato in finanza reddito diverso.
L’importanza di questa differenza la capiremo tra poco, ora facciamo un passo avanti nel nostro viaggio per capire bene come si calcola la tassazione. Immaginate di dover acquistare il biglietto di un concerto e di poter scegliere se comprarlo da casa, se acquistarlo in una ricevitoria abilitata o direttamente sul posto il giorno del concerto. A seconda dello strumento utilizzato avrete un costo leggermente diverso. Ecco, lo stesso accade per la tassazione. La parte di guadagno che ottenete con il vostro investimento, è tassata in modo diverso a seconda del tipo di strumento. Nei prossimi episodi analizzeremo nel dettaglio le singole tassazioni, al momento ci basta sapere che prima di scegliere in cosa investire dobbiamo controllare anche quale è la tassazione applicata sui nostri guadagni. Un po’ come quando facciamo la spesa, se possiamo risparmiare qualcosa scegliendo questo o quel prodotto, meglio saperlo prima.
Prima di fermarci ad osservare il paesaggio, ritorniamo ai nostri esempi. In qualsiasi circostanza, se il nostro albero produce dei frutti, noi pagheremo una tassazione su quel guadagno. E per la nostra auto? Non siamo certi di rivenderla ad un prezzo più alto ed anzi può accadere di essere costretti a venderla ad un prezzo più basso, generando una perdita. In finanza quella perdita è chiamata minusvalenza. Questa differenza è molto importante perché scopriremo che esistono tanti strumenti che ci permettono di compensare le minusvalenze con le plusvalenze. Ma cosa significa in concreto? La nostra auto ci aiuterà a capirlo meglio. Quando vendete l’auto potreste essere interessati a comprarne una nuova per cui potreste ricevere la proposta di lasciare al concessionario la vecchia auto, ottenendo uno sconto sul prezzo della nuova. Ecco, in finanza vale lo stesso per la tassazione: se oggi vendo ad un prezzo più basso genero una minusvalenza; domani quando avrò un guadagno, cioè una plusvalenza, potrò pagare la mia tassazione solo sulla differenza tra le due. In fondo, se ho perso 100 euro nella prima vendita e ne ho guadagnati 150 nella seconda, il mio guadagno reale è di soli 50 euro e proprio su quelli pagherò la tassazione. Più avanti nel nostro viaggio approfondiremo ancora questo punto, per il momento ci basta ricordare due importanti regole: la prima è che per compensare, la perdita deve essersi realizzata prima del guadagno; la seconda è che non tutti gli strumenti ci permettono questa compensazione e che comunque dovremo effettuarla entro i 4 anni successivi a quello in cui abbiamo generato una perdita.
Facciamo una piccola sosta per dissetarci. Abbiamo capito che ci sono 2 tipi di guadagni (redditi da capitale e redditi diversi) che soltanto per i redditi diversi possiamo compensare i guadagni (le plusvalenze) con precedenti perdite (le minusvalenze). Abbiamo poi aggiunto che ogni strumento prevede una sua tassazione e che non tutti ci permettono di compensare. A questo punto vi starete chiedendo: c’è un modo semplice per scegliere cosa fare? Un ultimo esempio ci aiuterà a capirlo. Per rilassarci abbiamo acquistato un biglietto per il luna park, valido per un’intera giornata. Possiamo restarci un’ora, 2 ore o l’intera giornata, il costo sarà lo stesso, ma di certo più tempo ci restiamo più potremo divertirci. Ecco, per la tassazione vale la stessa regola: il nostro obiettivo deve essere quello di divertirci il più possibile e di pagare la tassazione il più tardi possibile. In questo modo il nostro investimento continuerà a crescere ed insieme a lui i nostri guadagni.
Torneremo a parlare di tassazione nei prossimi episodi di approfondimento sui singoli strumenti del nostro portafoglio, anche in attesa di possibili prossime modifiche normative. Intanto, godiamoci il paesaggio, il viaggio riprenderà nel prossimo episodio con i fondi pensione.